Mons. Oscar Arnulfo Romero

 


La terra è legata strettamente a Dio

In questo momento che la terra di EI Salvador è oggetto di conflitti non dimentichiamo che la terra è strettamente legata alle benedizioni e alle promesse di Dio. Infatti Israele possiede una terra propria (Gs 5,8-12). "Io vi darò una grande terra", aveva detto Dio ai patriarchi; e dopo la schiavitù egiziana, guidati da Mosè e da Giosuè, eccoli davanti a questa terra. Per questo Israele celebra una solenne liturgia di rendimento di grazie, quella della prima Pasqua; pasqua che chiama anche noi a celebrare, con eguale gratitudine, adorazione e riconoscenza, il Dio che ci salva e che ha liberato anche noi dalle schiavitù. Il Dio nel quale riponiamo la nostra speranza per le nostre liberazioni è il Dio di Israele, a cui Si riferisce in questo giorno la celebrazione della prima Pasqua. Esiste un significato teologico, vi dicevo, tra la riconciliazione e la terra. Intendo sottolineare questo concetto, fratelli, perché mi sembra sia molto opportuno. Non possedere una terra è conseguenza del peccato. Se Adamo esce dal paradiso e diventa un uomo senza terra a causa del peccato, Israele, perdonato da Dio, torna a possedere una terra, mangia le spighe della sua terra e i frutti della sua terra, è benedetto da Dio nel segno della terra. La terra è dunque legata strettamente a Dio, e per questo geme quando gli ingiusti la accaparrano e non lasciano terre per gli altri. Le riforme agrarie sono una necessità teologica: la terra di un paese non può restare nelle mani di poche persone ma dev'essere data a tutti, e tutti devono partecipare delle benedizioni di Dio su questa terra. Ogni paese possiede la sua terra promessa nel territorio che la geografia gli ha assegnato. Dobbiamo avere sempre presente e mai dimenticare questa realtà teologica; la terra è segno della giustizia, della riconciliazione. Non ci sarà nessuna vera riconciliazione del nostro popolo con Dio finché non si avrà una giusta ripartizione, finché i beni della terra di El Salvador non arriveranno a beneficiare e a rendere felici tutti i salvadoregni.

Oscar A. Romero, 16 marzo 1980



torna alla homepage