La
terra è legata strettamente a Dio
In
questo momento che la terra di EI Salvador è oggetto di conflitti
non dimentichiamo che la terra è strettamente legata alle benedizioni
e alle promesse di Dio. Infatti Israele possiede una terra propria
(Gs 5,8-12). "Io vi darò una grande terra", aveva detto Dio ai
patriarchi; e dopo la schiavitù egiziana, guidati da Mosè e da
Giosuè, eccoli davanti a questa terra. Per questo Israele celebra
una solenne liturgia di rendimento di grazie, quella della prima
Pasqua; pasqua che chiama anche noi a celebrare, con eguale gratitudine,
adorazione e riconoscenza, il Dio che ci salva e che ha liberato
anche noi dalle schiavitù. Il Dio nel quale riponiamo la nostra
speranza per le nostre liberazioni è il Dio di Israele, a cui
Si riferisce in questo giorno la celebrazione della prima Pasqua.
Esiste un significato teologico, vi dicevo, tra la riconciliazione
e la terra. Intendo sottolineare questo concetto, fratelli, perché
mi sembra sia molto opportuno. Non possedere una terra è conseguenza
del peccato. Se Adamo esce dal paradiso e diventa un uomo senza
terra a causa del peccato, Israele, perdonato da Dio, torna a
possedere una terra, mangia le spighe della sua terra e i frutti
della sua terra, è benedetto da Dio nel segno della terra. La
terra è dunque legata strettamente a Dio, e per questo geme quando
gli ingiusti la accaparrano e non lasciano terre per gli altri.
Le riforme agrarie sono una necessità teologica: la terra di un
paese non può restare nelle mani di poche persone ma dev'essere
data a tutti, e tutti devono partecipare delle benedizioni di
Dio su questa terra. Ogni paese possiede la sua terra promessa
nel territorio che la geografia gli ha assegnato. Dobbiamo avere
sempre presente e mai dimenticare questa realtà teologica; la
terra è segno della giustizia, della riconciliazione. Non ci sarà
nessuna vera riconciliazione del nostro popolo con Dio finché
non si avrà una giusta ripartizione, finché i beni della terra
di El Salvador non arriveranno a beneficiare e a rendere felici
tutti i salvadoregni.
Oscar
A. Romero, 16 marzo 1980
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