Fede
cristiana e opzione per i poveri
È
inconcepibile che qualcuno si dica cristiano e non assuma, come
Cristo, un'opzione preferenziale per i poveri. E' uno scandalo
che i cristiani di oggi critichino la Chiesa perché pensa "in
favore" dei poveri. Questo non è cristianesimo!... Molti, carissimi
fratelli, credono che quando la Chiesa dice "in favore dei poveri",
stia diventando comunista, stia facendo politica, sia opportunista.
Non è così, perché questa è stata la dottrina di sempre. La lettura
di oggi non è stata scritta nel 1979. San Giacomo scrisse venti
secoli fa. Quel che succede, invece, è che noi, cristiani di oggi,
ci siamo dimenticati di quali siano le letture chiamate a sostenere
e indirizzare la vita dei cristiani. Quando diciamo "in favore
dei poveri", non intendiamo badate bene indirizzarci in modo parziale
verso una sola classe sociale: "Quel che noi diciamo - afferma
Puebla - vuole essere un invito rivolto a tutte le classi sociali,
senza distinzione di ricchi e di poveri. A tutti diciamo: "Prendiamo
sul serio la causa dei poveri, come se fosse la nostra stessa
causa, o ancor più (come in effetti poi è), la causa stessa di
Gesù Cristo. Perché nel giorno del giudizio finale Egli dichiarerà
salvi solamente coloro che ai poveri si sono dedicati avendo fede
in lui: "Tutto ciò che avete fatto a uno di questi poveretti -
emarginati, ciechi, zoppi, sordi, muti - lo avete fatto a me"
(Mt 25,40)".
Oscar
A. Romero, 9 settembre 1979, XXIII domenica per annum B
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