Cristo
nei poveri
Se
chi beffeggia il povero eccita all'ira il suo Fattore (Pr 17,5),
onora il Creatore colui che ha ogni cura di una sua creatura.
Quando poi senti: Povero e ricco si sono incontrati: il Signore
ha fatto l'uno e l'altro (Pr 22,2), non intendere che abbia fatto
l'uno povero e l'altro ricco e tu venga così a vieppiù insorgere
contro il povero: non è chiaro che quella distinzione venga da
Dio: è detto che l'uno e l'altro sono creature di lui, anche se
vi è qualche differenziazione esteriore. Ciò ti muova alla compassione
e alla fraternità e se il primo pensiero ti ha spinto all'orgoglio,
quest'altro ti renda umile e più ponderato. Che dice poi la Scrittura?
Chi ha misericordia del povero, fa un prestito a Dio (Pr 19,17).
Chi vorrebbe rifiutare un tale debitore, che a suo tempo renderà
il prestito con gli interessi? E ancora: Con le elemosine e la
fede si purificano i peccati (Pr 15,27)... Credi che l'amore del
prossimo non sia per te obbligatorio, ma libero? Che non sia una
legge, ma un consiglio? Anch'io lo desideravo davvero e ne ero
convinto: ma mi atterrisce la mano sinistra (del Giudice divino),
i capretti, i rimproveri di lui assiso in trono. E vengono giudicati
e posti alla sinistra non perché abbiano rapinato, commesso furti
sacrileghi o adulteri, o abbiano perpetrato qualche altra azione
interdetta, ma perché non hanno avuto cura di Cristo nei bisognosi.
Perciò, se mi volete ascoltare, o servi di Cristo, o fratelli
e coeredi miei, fino a quando abbiamo tempo, visitiamo Cristo,
curiamo Cristo, nutriamo Cristo, vestiamo Cristo, ospitiamo Cristo,
onoriamo Cristo: non solo a tavola, come alcuni; non con l'unguento
prezioso come Maria, non solo col sepolcro, come Giuseppe di Arimatea,
né con le cerimonie funebri, come Nicodemo, amico di Cristo a
metà; e neppure con l'argento, l'incenso e la mirra, come i magi,
a quanto è detto. Ma poiché il Signore di tutti vuole misericordia
e non sacrificio e la vera bontà è superiore a mille agnelli grassi,
questa mostriamo a lui nei bisognosi che oggi giacciono a terra
prostrati; e questo affinché, quando ce ne andremo di qui, egli
ci accolga nei tabernacoli eterni.
Gregorio
Nazianzeno, L'amore per i poveri, 36,39-40
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