La
pace di Cristo
Come
san Paolo ci insegna, noi abbiamo ricevuto non lo spirito del
mondo, ma lo spirito che viene da Dio per conoscere i doni che
Dio ci ha dato (1Cor 2,12). Se vogliamo adorarlo nella verità,
non possiamo che offrirgli quello ch'egli stesso ci ha dato. Ora,
nel tesoro dei suoi doni noi troviamo innanzitutto la pace: essa
fu infatti annunciata solennemente dagli angeli addirittura nel
momento della nascita del Signore. È la pace che genera i figli
di Dio (cf. Mt 5,9}), è la pace che alimenta l'amore. La pace
è madre dell'unità, riposo dei beati, spazio e dimora dell'eternità.
La sua opera propria, il dono che le è caratteristico, è di separare
gli uomini dal mondo unendoli a Dio. L'Apostolo ci invita a cercare
questa pace quando dice: Poiché siamo stati giustificati mediante
la fede, abbiamo pace con Dio (Rm 5,1). Nella sua brevità, questa
frase riassume ciò a cui tendono quasi tutti i comandamenti, perché
dove c'è la pace vera, nessuna virtù può mancare. Infatti, carissimi,
essere in pace con Dio significa volere ciò ch'egli ordina e non
volere ciò ch'egli proibisce. Se l'amicizia umana esige affinità
di sentimenti e armonia di volontà e se la diversità dei modi
di essere non può mai condurre a una concordia stabile, come potremmo
essere partecipi della pace di Dio cercando il nostro piacere
nelle cose di cui sappiamo che lo offendono? Non è questo lo spirito
dei figli di Dio, e questa sapienza umana non si accorda con la
loro grandezza di figli adottivi. Noi che siamo il popolo eletto
e regale (cf. 1Pt 2,9), dobbiamo comportarci secondo la dignità
della nostra nuova nascita: amare quello che il Padre ama, volere
in tutto quello che il nostro Creatore vuole. Così il Signore
non dovrà più dire: Ho generato dei figli e li ho cresciuti, ma
essi si sono allontanati da me. Il bue conosce il suo proprietario,
e l'asino la greppia del suo padrone. Ma Israele non mi ha conosciuto,
il mio popolo non mi ha compreso (Is 1,2-3). È grande il mistero
dell'amore di Dio. Si tratta di un dono che supera tutti i doni.
Dio chiama l'uomo figlio suo, e l'uomo si rivolge a Dio chiamandolo
Padre... Per questo, coloro che sono nati non da sangue, né da
volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma da Dio (Gv 1,13) offrano
al Padre i loro cuori di figli uniti nella pace; tutti gli uomini
divenuti figli adottivi si ricongiungano in colui che in questa
nuova creazione è il primogenito. Egli è venuto a fare non la
sua volontà ma la volontà di colui che l'ha mandato (cf. Gv 6,38);
e il Padre, nel suo amore gratuito, non ha fatto suoi eredi delle
persone discordi e diverse, ma ci vuole profondamente uniti nei
pensieri e nell'amore. Creati di nuovo secondo un unico modello,
dobbiamo essere tutti conformi a lui. La nascita del Signore è
la nascita della pace. Dice infatti san Paolo: Egli è la nostra
pace, poiché ha fatto di due uno (Ef 2,14). Ebrei e pagani, attraverso
di lui abbiamo entrambi in un solo spirito l'accesso al Padre
(Ef 2,18)... Concordi nella volontà e nei pensieri, uniti dalla
fede, dalla speranza e dalla carità, lasciamoci spingere e guidare
dallo Spirito di pace, perché tutti coloro che sono condotti dallo
Spirito di Dio, sono figli di Dio (Rm 8,14).
Leone
Magno, Sermoni, 6
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