La
vera pace
Senza
ripugnanza e fastidio tu ci hai dato modo di bere alle dolci onde
della pace, disponendoci a bere avidamente, a lunghi sorsi. Ma
come fare, però! In noi, nelle nostre possibilità, c'è purtroppo
solo un desiderio di pace, non il suo possesso! È vero che anche
solo il desiderio di realizzarla ha la sua ricompensa da parte
di Dio; ma è anche vero che malgrado la si desideri, fa male non
vederne l'effetto compiuto. Lo sapeva anche l'Apostolo che, la
pace, la si raggiunge pienamente quando poggia sulla volontà effettiva
di ambedue le parti. Per quanto sta in voi, dice, tenetevi in
pace con tutti gli uomini (Rm 12,18). E il profeta: Pace, pace...
ma dov'è questa pace? (Ger 6,14). Non è davvero una nobile impresa
reclamare la pace a parole e distruggerla a fatti. Si dice di
tendere a una cosa e se ne ottiene l'effetto contrario! A parole
si dice: andiamo d'accordo! E di fatto, poi, si esige la sottomissione
dell'altro. La pace la voglio anch'io; e non solo la desidero,
ma la imploro! Ma intendo la pace di Cristo, la pace autentica,
una pace senza residui di ostilità, una pace che non covi in sé
la guerra; non la pace che soggioga gli avversari, ma quella che
ci unisce in amicizia! Perché diamo il nome di pace alla tirannia?
Perché non rendiamo a ogni cosa il suo nome appropriato? C'è odio?
Allora diciamo che c'è ostilità! Solo dove c'è carità diciamo
che c'è pace! Io la Chiesa non la lacero, no! e neppure mi taglio
fuori dalla comunione dei padri! Fin da quand'ero in fasce, se
posso esprimermi così, sono stato nutrito col latte del cattolicesimo.
E penso che nessuno appartiene di più alla Chiesa di chi non è
mai stato eretico. Non conosco, però, una pace che possa fare
a meno della carità, o una comunione che possa prescindere dalla
pace. Nel Vangelo leggiamo: Se stai offrendo la tua offerta all'altare
e lì ti viene in mente che tuo fratello ha qualcosa contro di
te, lascia lì l'offerta davanti all'altare, e va' prima a riconciliarti
con il tuo fratello; poi ritorna pure a fare la tua offerta (Mt
5,23-24). Se quando non siamo in pace non possiamo fare la nostra
offerta, pensa tu, a maggior ragione, se possiamo ricevere il
corpo di Cristo! Che razza di coscienza è la mia se rispondo Amen
dopo aver ricevuto l'eucaristia di Cristo, mentre invece dubito
della carità di chi me la porge?
Girolamo,
Le Lettere, III, 82,1-2 (a Teofilo)
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