Il
vincolo della pace
Paolo
vuole che i cristiani siano legati l'uno all'altro, e non solo
che vivano in pace e non solo che si amino, ma che tutti siano
un'anima sola. È bello questo vincolo: da questo vincolo veniamo
legati a vicenda e con Dio. Non tormenta, non stringe la mani
avvinte questo legame, ma le lascia libere e le fa spaziare in
un ampio ambito, che rende più sicuri di coloro che sono liberi.
Chi è forte ed è legato a un debole, lo sorregge e non gli permette
di venire meno; e anche se fosse avvinto a un pigro, lo eccita
con più forza. Infatti il fratello aiutato dal fratello, dice
la Scrittura, è come una città fortificata (Pr 18,19). Questa
catena non può essere ostacolata né dalla distanza né dal cielo
né dalla terra né dalla morte né da null'altro, ma a tutto è superiore
e di tutto è più forte; essa, nata da una sola anima, può avvincere
molti assieme. Ascolta dunque Paolo che dice: Davvero non siete
allo stretto in noi, ma nelle vostre viscere, sì, siete ristretti!
Dilatatevi anche voi! (2Cor 6,12-13). Ma che cosa può distruggere
questo legame? L'amore delle ricchezze, del potere, della gloria
e di altre realtà simili; lo allenta e lo spezza. Ma che fare,
perché non venga rotto? Se vengono tolti di mezzo questi impedimenti
e se ciò che distrugge l'amore non reca nessun disturbo. Ascolta
il Cristo che dice: Quando sovrabbonderà l'iniquità, si raffredderà
l'amore dei più (Mt 24,12). Nulla è così contrario all'amore come
il peccato, e non parlo dell'amore verso Dio, ma anche di quello
verso il prossimo. "Perché dunque i malviventi sono in pace tra
di loro" mi si dice. Ma quando? dimmi, lo sono? Certo, quando
non si comportano da malviventi. Infatti, se verso quelli con
cui dividono il bottino non osservano la legge della giustizia,
se a ciascuno non viene dato ciò che è giusto, troverai anche
tra di loro contesa e guerra. Così tra i cattivi non si può trovare
la pace; e invece la si può trovare ovunque dove si vive nella
giustizia e nella virtù. Ma che? I rivali vivono in pace? Certamente
no. Ma di chi vuoi ch'io parli? L'avaro non sarà mai in pace con
l'avaro: se non ci fossero in mezzo tra di loro i giusti e i mansueti
da loro angariati, la loro stirpe si farebbe a pezzi. Come due
fiere crudelmente affamate si sbranerebbero a vicenda se non vi
fosse tra di loro alcunché che possa venire da loro divorato,
così avverrebbe degli avari e dei malvagi. Così non è possibile
che la pace sussista se non prospera prima la virtù. Costruiamo
una città, se lo vuoi, per tutti gli avari, e tutti abbiamo uguali
prerogative, e nessuno condanni l'ingiustizia, ma tutti commettano
ingiustizia: può sussistere quella città? No certo! E hanno pace
gli adulteri? Non ne troveresti neppure due che vanno d'accordo.
E ancora, non c'è altra causa di ciò se non che l'amore si è raffreddato;
e il fatto che l'amore si è raffreddato è la causa per cui sovrabbonda
l'iniquità. Ciò conduce all'egoismo, lacera e divide il corpo,
lo fiacca e lo fa a pezzi. Ma dove vi è la virtù, essa agisce
all'opposto: l'uomo virtuoso è superiore alle ricchezze. Perciò
anche se mille vivessero in povertà, possono essere pacifici;
ma gli avari, anche fossero due soli, non possono mai essere in
pace... Perseguiamo l'amore (1Cor 14,1). L'Apostolo non ha detto
semplicemente "amiamo", ma "perseguiamo". C'è bisogno infatti
di una grande cura: presto svanisce, è veloce a recedere: molte
cose nella vita gli sono esiziali. Se però lo perseguiamo, non
riuscirà ad allontanarsi, ma subito lo trarremo a noi. L'amore
di Dio ha unito la terra al cielo; l'amore di Dio ha posto l'uomo
sul trono regale; l'amore di Dio ha mostrato Dio sulla terra;
l'amore di Dio ha reso schiavo il Padrone; l'amore di Dio ha fatto
sì che per i nemici fosse sacrificato il Prediletto, per gli odiatori
il Figlio, per i servi il Padrone, per gli uomini Dio, per gli
schiavi il Libero. E non si è fermato qui, ma ci ha chiamati a
beni più grandi: non solo ci ha liberati dai precedenti mali,
ma ci ha promesso di darci molto di più. Ringraziato Dio di tutto
ciò, seguiamo ogni virtù e con ogni cura avanziamo nell'amore,
affinché siamo degni di raggiungere i beni promessi, per la grazia
e la bontà del Signore nostro Gesù Cristo; e a lui col Padre e
lo Spirito Santo gloria, potenza e onore, ora e sempre, e nei
secoli dei secoli. Amen.
Crisostomo
Giovanni, Omelie sulla lettera agli Efesini, 9,3-4
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