Dalla
Cattedrale della Pace
a
due mesi dalla sollevazione zapatista
Alla comunità della diocesi di San Cristobal de Las Casas,
a tutto il popolo chiapaneco, a tutti i messicani.
Abbiamo
vissuto con grande emozione questi giorni dell'anno incorso, palpando
con le nostre mani ed essendo testimoni privilegiati di avvenimenti
che onorano la nostra storia.
Tutti
noi stiamo vivendo la storia e stiamo costruendo la storia. Siamo
nuche testimoni di azioni compiute da forze nascoste e ciniche
che si oppongono al cammino della storia. C'è chi si impegna
perché non ci sia né progresso né evoluzione
storica, bensì staticità ed involuzione. Ci sono
persone che concepiscono ed accettano il progresso ed il cambiamento
solo quando favorisce le proprie ambizioni personali ed egoiste.
C'è
anche il pessimismo sulle possibilità di cambiare e di
trasformare la storia, come gli avvenimenti ed il momento presente
esigono da parte di coloro che sono responsabili della notte oscura
del nostro passato.
Per
i cristiani questa tappa della storia appare un autentico "Kairos"
un tempo di salvezza, un grande arcobaleno storico nella costruzione
del Regno di Dio, una convocazione di tutti, così come
gli indigeni chiedono con insistenza: "che tutti prendano
parte attiva". I futuri accordi di pace non saranno (e nessuno
li ha pensati così) il risultato delle discussioni avvenute
tra due parti attorno ad un tavolo, per quanto sincere siano state
e per quanto forte sia stata la reciproca comprensione.
E'
stato avviato un dialogo che si svolge davanti agli occhi di tutti
e per il quale il governo ha nominato una speciale commissione
per la pace. Un dialogo dove noi tutti, testimoni nazionali ed
internazionali, siamo stati inclusi come invitati seduti allo
stesso tavolo. Questa partecipazione (richiesta dalle etnie indigene
del nostro paese) significa non tanto reclamare la parte che ci
spetta "nel banchetto del bene comune", quanto invece
dare il nostro contributo perché questo bene comune sia
il risultato della fatica di tutti.
La
certezza per la costruzione di una autentica società democratica
ci sarà quando questa società assumerà come
misura della partecipazione la partecipazione dei più emarginati,
perché loro possiedono la maggiore riserva di autentici
"valori": i valori dello spirito. I nostri fratelli
indigeni stanno pretendendo il diritto di contribuire al banchetto
della civilizzazione con il vino annoso dei loro valori ancestrali
conservati per secoli nei meandri della storia dell'umanità,
in cambio solo di rimanere seduti li, nel posto che a loro spetta.
Le
loro richieste, esaminate a fondo, non sono altro che richieste
di giustizia e di dignità umana.
Cattedrale
della Pace!
Mai
questo tempio fu onorato con tanta abbondanza di sincerità,
con tanta sete di responsabilità storica, con tanta convergenza
di forze sociali, con tanta speranza profetica di storia per i
secoli che verranno con tanto entusiasmo di lavoro collettivo,
con tanta irruzione dello Spirito del Signore della storia nella
nostra storia, con tanta ammirazione da tutto il mondo, con tante
possibilità di nuovi percorsi. con tanta gioia ripiena
di frutti che fanno pregustare una "nuova società".
Il
nostro Chiapas, angolo del Sud - Est dove comincia il nostro Messico
verso il Nord, per lunghi anni ha elargito le sue ricchezze al
resto del paese senza poter avere qualcosa per la sua gente. Ora
continua ad elargire la speranza per la nascita di un paese nuovo,
camminando con sicurezza verso la costruzione della pace!
La
pace è un dono di Dio, ma è anche una conquista
dell'uomo! Per annunciare la pace, prima, la si deve costruire.
S.
Cristobal de Las Casas Chiapas 2 Marzo 1994
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Samuel Ruiz Garcia, Vescovo
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