Mons. Pedro Casaldáliga

 


Parole dal Sud - settembre

di Pedro Casaldaliga

Ho appena finito di leggere Thomas Merton. Vivir con sabiduria (Vivere con saggezza), versione spagnola della biografia scritta da Jim Forest, confidente di Merton. Una biografia onesta, verace, di questo monaco trappista che ha incarnato nella sua vita tutte le contraddizioni della nostra epoca: abusò del mondo, fuggì dal mondo, amò il mondo, potremmo dire di lui in termini spirituali classici (o, forse è meglio ancora, giovannei). Merton è considerato uno dei maggiori maestri di spiritualità di questa seconda metà del secolo XX. Pellegrino dell'Assoluto, ricercatore instancabile di sé stesso, del prossimo e di Dio, emigrante senza patria e con tutte le patrie e tutte le culture nel cuore, Merton è un testimone eccezionale del nostro tempo, un profeta tanto radicale quanto umano, meravigliosamente contraddittorio nella sua ricerca costante e nella sua appassionata fedeltà. I suoi libri, più di cinquanta, abbracciano i più svariati temi: dalla storia della monarchia a saggi su guerra e pace, dalla contemplazione alla letteratura. Tutti, in prosa o in versi, sono una clamorosa autobiografia, gridata con la più sincera passione. Da molti anni amo la figura di Thomas Merton e i suoi libri mi sono stati di stimolo in molte ore della mia vita. Come parola venuta dal Sud, che egli tanto amò, voglio qui raccogliere qualche confidenza di Merton, che possono essere più che utili per questo "nord" senza bussola e consumista che tutti portiamo come tentazione o come peccato. * "L'importante per me non è acquisire una terra o trovare la solitudine ideale, ma aprire le profondità del mio cuore". * "Non c'è deserto così terribile, così bello, così arido e così fruttifero come il deserto della compassione". * "Il più importante non è vivere per la contemplazione, ma per Dio". * "L'orazione o meditazione è una ricerca diretta del Volto dell'Invisibile". Il lama Karlu Rimpoche - il lama dalla parola più soave che Merton abbia incontrato - disse a Thomas che possedeva "l'autentico spirito di Mahayana". Letteralmente "grande veicolo", Mahayana è un ramo del buddismo che porta un'attenzione particolare alla compassione e alla salvezza universale. Tre confidenze, tre sfide maggiori: aprire le profondità del proprio cuore; la compassione senza frontiere; la ricerca assetata di Dio! Nella speranza di questa suprema buona notizia che è la "salvezza universale"; poiché Dio è colui che è e perché tutti/tutte, di tutti i popoli e di tutti i tempi, siamo razza di Dio, famiglia sua.



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