di
Pedro Casaldaliga
Ho
appena finito di leggere Thomas Merton. Vivir con sabiduria
(Vivere con saggezza), versione spagnola della biografia
scritta da Jim Forest, confidente di Merton. Una biografia
onesta, verace, di questo monaco trappista che ha incarnato
nella sua vita tutte le contraddizioni della nostra epoca:
abusò del mondo, fuggì dal mondo, amò il mondo, potremmo
dire di lui in termini spirituali classici (o, forse è meglio
ancora, giovannei). Merton è considerato uno dei maggiori
maestri di spiritualità di questa seconda metà del secolo
XX. Pellegrino dell'Assoluto, ricercatore instancabile di
sé stesso, del prossimo e di Dio, emigrante senza patria
e con tutte le patrie e tutte le culture nel cuore, Merton
è un testimone eccezionale del nostro tempo, un profeta
tanto radicale quanto umano, meravigliosamente contraddittorio
nella sua ricerca costante e nella sua appassionata fedeltà.
I suoi libri, più di cinquanta, abbracciano i più svariati
temi: dalla storia della monarchia a saggi su guerra e pace,
dalla contemplazione alla letteratura. Tutti, in prosa o
in versi, sono una clamorosa autobiografia, gridata con
la più sincera passione. Da molti anni amo la figura di
Thomas Merton e i suoi libri mi sono stati di stimolo in
molte ore della mia vita. Come parola venuta dal Sud, che
egli tanto amò, voglio qui raccogliere qualche confidenza
di Merton, che possono essere più che utili per questo "nord"
senza bussola e consumista che tutti portiamo come tentazione
o come peccato. * "L'importante per me non è acquisire una
terra o trovare la solitudine ideale, ma aprire le profondità
del mio cuore". * "Non c'è deserto così terribile, così
bello, così arido e così fruttifero come il deserto della
compassione". * "Il più importante non è vivere per la contemplazione,
ma per Dio". * "L'orazione o meditazione è una ricerca diretta
del Volto dell'Invisibile". Il lama Karlu Rimpoche - il
lama dalla parola più soave che Merton abbia incontrato
- disse a Thomas che possedeva "l'autentico spirito di Mahayana".
Letteralmente "grande veicolo", Mahayana è un ramo del buddismo
che porta un'attenzione particolare alla compassione e alla
salvezza universale. Tre confidenze, tre sfide maggiori:
aprire le profondità del proprio cuore; la compassione senza
frontiere; la ricerca assetata di Dio! Nella speranza di
questa suprema buona notizia che è la "salvezza universale";
poiché Dio è colui che è e perché tutti/tutte, di tutti
i popoli e di tutti i tempi, siamo razza di Dio, famiglia
sua.