di
Pedro Casaldaliga
IL
GRIDO DI RIOBAMBA
Questa volta dom Pedro Casaldáliga ci ha inviato, come "parola
del Sud", un messaggio-manifesto comunitario ispirato alla
figura di Leonidas Proaño (cfr Nigrizia 7-8/98, pag. 70).
Dalle alture luminose del Chimborazo, dove ci siamo riuniti
nel 10° anniversario della morte e risurrezione di Leonidas
Proaño, buon pastore di Riobamba, vogliamo associarci al
"Grido degli Esclusi" e alle speranze dei popoli del nostro
continente. Ci convoca ecumenicamente il Dio dell'Esodo
e della Pasqua, che sempre ascolta il clamore del suo popolo
nei processi di Liberazione e di Vita. E ci accoglie, con
fraterna generosità, la Chiesa locale di Riobamba, con in
testa il suo pastore, mons. Víctor Corral. Insieme alla
memoria del Patriarca di Riobamba celebriamo anche il 30°
anniversario di Medellín, il 25° anniversario del Consiglio
latinoamericano delle chiese (Clai), il 50° anniversario
del Consiglio mondiale delle chiese (Wcc). E con tutte le
Chiese del mondo ci prepariamo a celebrare il Giubileo della
venuta di Gesù Cristo. In questi giorni dell'anniversario
abbiamo visitato le comunità e partecipato ai vari incontri
di indigeni, afroamericani, operatori pastorali e comunità
di base, e abbiamo constatato la vitalità di questa Chiesa
tanto profeticamente coltivata dai suoi pastori e tanto
vissuta in prima linea dal popolo dei poveri. In questa
ora giubilare vogliamo fare nostre le Grandi Cause che forgiarono
l'anima e l'azione di Mons. Proaño: · l' opzione per i poveri
, mai come ora impegnativa e attuale, perché essi, esclusi
dal sistema neoliberista, costituiscono più del 70% della
Nostra America; · le lotte e il contributo alternativo dei
popoli indigeni (e anche dei popoli afroamericani ), soprattutto
nella difesa della terra e della propria identità culturale
e autonomia sociale; · la comunità , come espressione della
"comunione e partecipazione" fraterna nella Chiesa e nella
società; · la solidarietà tra i Popoli e le Chiese della
nostra Patria Grande e con le Chiese e i Popoli di altri
continenti, soprattutto del Terzo mondo. 1. A partire dall'opzione
per i poveri: · Denunceremo instancabilmente l'iniquità
del neoliberismo come mercato totale, sistema di esclusione,
idolatria del profitto ed ecocidio incontrollato; come anche
il crescente riarmo e il militarismo e paramilitarismo repressivi.
· Congiuntamente alle voci che già si levano da varie parti
del mondo, denunceremo questo nuova spinta perversa dell'annunciato
Accordo multilaterale sugli investimenti (MAI). · Lotteremo
sempre per l'abolizione del debito estero e per il pagamento
dei debiti sociali accumulati contro la vita e la dignità
dei nostri popoli. · Rivendicheremo la riforma delle istituzioni
internazionali (Onu, Fmi, Bm, G8) che privilegiano i Paesi
accumulatori e sfruttatori, e rivendicheremo anche la riforma
delle istituzioni politiche, giudiziarie e sociali dei nostri
Stati. · Sosterremo con effettiva solidarietà i processi
di liberazione e di pace, contro l'impunità e la violenza
istituzionalizzata che si praticano nel nostro continente,
particolarmente in Guatemala, Messico, Colombia e Haiti.
· Solleciteremo la partecipazione corresponsabile del Popolo
in politica e nelle varie manifestazioni del movimento popolare
e della cittadinanza. 2. Passeremo dall'ecumenismo delle
intenzioni, dei discorsi e dei gesti isolati al riconoscimento
mutuo delle Chiese, depositarie in modo complementare della
verità e della santità dell'unico mistero di Cristo: · cercando
di superare ambizioni storiche e anche disquisizioni dottrinali
che non sempre hanno a che vedere con il Vangelo; · servendo
profeticamente nella diaconia della "giustizia, pace e solidarietà
del Creato"; · dialogando anche, in prospettiva macroecumenica,
con tutte le religioni, più specificamente con le religioni
indigene e afroamericane, a partire dalla fede in un solo
Dio e in una sola famiglia umana, in uno spirito di accoglienza
e di conversione, autocritico e critico; · aiutando a superare
gli atteggiamenti accentratori e autoritari della Chiesa
cattolica, e di atomizzazione delle Chiese evangeliche;
· riconoscendoci tutte e tutti uguali - per il battesimo
e per il servizio del Regno -, potenzieremo la partecipazione
adulta del laicato, e particolarmente della donna nelle
Chiese, nei vari ministeri e nei luoghi di decisione; ·
inculturando, alla luce del Vangelo e nella libertà dello
Spirito, la liturgia, la teologia e tutta la pastorale;
· costruendo giorno per giorno la Chiesa che sogniamo come
Popolo di Dio, con la Bibbia fatta vita, nelle Comunità
ecclesiali di base, con le pastorali sociali, nella creatività
fedele al Vangelo e al nostro tempo e alla Nostra America...
Vogliamo che questo sia il modo di vivere e di aiutare a
vivere, nelle nostre rispettive Chiese e Paesi, il vero
Giubileo permanente che instaurò Gesù di Nazaret. Concretizzando
così, ben oltre qualsiasi commemorazione trionfalista e
occasionale, quello che deve significare il Giubileo Biblico
nei nostri contesti sociali e religiosi, per una conversione
personale e strutturale delle nostre Chiese e Società, vivendo
la fede con coerenza e in modo inculturato, condividendo
fraternamente una pace con giustizia e dignità, nella soddisfazione
delle più grandi rivendicazioni: terra, salute, abitazione,
educazione, comunicazione e lavoro... Vogliamo salvaguardare
la memoria storica delle nostre Chiese e dei nostri Popoli,
e ci sentiamo responsabili di una eredità di secoli di lotte
e di martìri che non possiamo dimenticare. Camminiamo con
i molti fratelli e le molte sorelle che, nella Nostra America,
in tutto il Terzo mondo e nel Primo mondo solidale, contestano
con speranza il fatalismo del sistema unico che ci vogliono
imporre. E confidiamo nell'amorosa presenza del Dio di Gesù,
liberatore dei poveri, Padre-Madre della famiglia umana.
Samuel Ruiz (per la Chiesa cattolica), Federico Pagura (per
le Chiese protestanti ed evangeliche), José Comblin (per
i teologi), José Oscar Beozzo (per i pastoralisti), Magdalena
Vandenheen (per la vita religiosa), Adolfo Pérez Esquivel
(per il laicato) Riobamba (Ecuador), 30/8/1998