Mons. Pedro Casaldáliga

 


Dio è passato per il Centro America

PEDRO CASALDALIGA

Testo inviato al Gruppo O. Romero da Pedro Casaldaliga
ad introduzione degli articoli riportati su queste pagine
e destinati ad un ciclostilato in proprio.

“Dio é passato per Il Salvador”, disse il martire Ellacuria, parlando di quei giorni di repressione e di martirio che egli stesso visse generosamente. Io stesso ho ripetuto in più di una occasione che il CENTROAMERICA è divenuto, negli ultimi decenni, un luogo teologico e diabolico nello stesso tempo, ora delle tenebre e kairos (tempo) del Regno, geopolitica dell’impero e rivoluzione dei poveri. Come Chiesa e come Società questo corridoio strategico - una specie di Palestina del nostro continente - , il Centroamerica, ha vissuto e vive, al massimo le contraddizioni, le sofferenze, le speranze di tutta la Nostra America. Già lo dissi del Nicaragua e posso ora dirlo di tutto il Centroamerica: “Non sarai la più piccola delle città, dice il Signore...”. In Centroamerica, nonostante le sconfitte e le controrivoluzioni, nonostante gli zoppicamenti politici o ecclesiastici, si vede e si sente tutta la Grande Patria protestare, scuotere i gioghi oligarchici o imperialisti, costruire un domani diverso: “Domani, figlio mio, tutto sarà migliore”. “Sebbene sia notte”, continuiamo: nelle Comunità Ecclesiali di Base, nel Movimento Popolare diversificato, nelle organizzazioni campesine o terriere, nella lotta dei Senza-terra o Senza-tetto, nella vitalità del Movimento Femminile, in Chiapas e in Salvador, in Ecuador e in Paraguay, nelle marce e nei pellegrinaggi. Siamo, oggi come sempre, “il Continente della Speranza”, pur essendo anche tanto drammaticamente “il Continente della Morte”. “Ancora cantiamo” La grande cordigliera viscerale che attraversa questo Continente per intero si chiama UTOPIA. Il sangue generoso di tanti martiri conferma ciò che suoniamo. Aiutateci e vi aiuteremo nella inter-solidarietà.

+ Pedro Casaldaliga


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